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Categoria: Detrazione fiscale 65% – Pannelli isolanti per il tetto

PANNELLI ISOLANTI PER IL TETTO

news del 05/01/2006 – i pannelli isolanti per il tetto

Le esperienze pilota vengono dalla Mitteleuropa, l’Italia sta alla finestra Sarà perché da loro fa più freddo o, più probabilmente, perché sono governati meglio, ma nei Paesi del Centro e Nord Europa non si sta con le mani in mano. I tedeschi stanno puntando concretamente sulla casa a consumo termico zero.

La chiamano «casa passiva», termine usato anche da noi. La casa passiva è anzitutto orientata in direzione Est Ovest in modo da avere grandi finestre esposte a Sud. Ha un isolamento di 20 centimetri sulle facciate e di 25 centimetri sul tetto.

Ha serramenti speciali a doppia camera. Insomma non ha uno spiffero e così l’energia la prende tutta dal sole. Sarà perché da loro termotecnici e architetti collaborano strettamente, ma la cosa funziona.

A cose fatte si è visto che il 90% dell’energia prodotta con i pannelli solari abbinati alla casa passiva veniva ceduta alla rete, perché la casa si accontentava del solo 10%.

Da noi è diverso, infatti alcuni tecnici affermano che è come se le nostre case fossero una tinozza piena di buchi e noi, invece di tappare i buchi, apriamo di più il rubinetto dell’acqua (cioè alziamo il termostato).

La legislazione – Se si pensa all’alto valore economico e ambientale (c’è sempre il protocollo di Kyoto da rispettare) dell’isolamento degli edifici, ci si aspetterebbe che ci siano fior di incentivi (come in Alto Adige).

Basterebbe in realtà qualche norma un po’ più applicata per far diminuire il costo dell’isolamento e per far risparmiare il cittadino e indirettamente lo Stato in ragione di qualche miliardo di euro di petrolio.

Invece è successo che la legge 10/91 ha aspettato fino al decreto 27 luglio del 2005 per avere i regolamenti di applicazione e le prescrizioni tecniche.

La commissione tecnica ha fatto di tutto per ridurre a poco gli obblighi per i costruttori. In pratica la vera novità è la certificazione della coibenza termica richiesta ai progettisti.

Intanto si è accavallata una nuova direttiva europea del 2002, che dovrà essere recepita in Italia nel 2006, che detta norme più aggiornate.

La Lombardia ha fatto un timido passo avanti con la legge regionale 39 del 2004. Con tale legge, si fa obbligo ai Comuni di prevedere l’isolamento termico dei fabbricati nei loro regolamenti edilizi in ragione dell’abbattimento del 25% dei limiti di dispersione dei fabbricati rispetto ai precedenti.

In Italia resta esemplare solo la provincia di Bolzano che, non solo concede contributi, ma tiene dei corsi ai tecnici e agli impiantisti. In una parola fa cultura del risparmio energetico.

Perché alla fine di tutto, la casa senza riscaldamento è un fatto di cultura e di esperienza. A tale proposito è interessante citare la realtà Bresciana della Gasby che da oltre trent’anni si occupa in maniera costante del risparmio energetico e dell’isolamento termico facendosi portavoce agli inizi nel 1978 dei primi edifici coibentati «a cappotto», successivamente agli inizi del 1990 con i primi prototipi di edifici oggi classificabili in classe A. Ne parliamo a parte.

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