Dichiarazione di successione e diritti del coniuge (parte 1)
Il coniuge del de cuius ha acquisito nel tempo sempre più importanza soprattutto perché la normativa col tempo ha sempre più tutelato questa figura.
Il coniuge del de cuius è una figura che nel corso degli anni è stata oggetto di più, rivalutazioni tant’ è che ai giorni nostri si può dire che abbia un’ importanza maggiore.
Con la riforma del diritto di famiglia del 1975 possiamo dire che il coniuge oggi gode di maggiori diritti. Il coniuge ha per diritto almeno ad 1/3 dell’ eredità (quando concorrono al patrimonio più figli) oppure anche ad 1/2 nel caso vi sia insieme al coniuge un unico figlio.
Il coniuge come sappiamo non ha un legame diretto di parentela col de cuius come possono averlo i figli, i nipoti, i genitori, fratelli, nonni ecc.
Il coniuge dunque ha diritto a ricevere l’ intera eredità solamente quando il de cuius non lasci figli, ascendenti o discendenti legittimi, fratelli o sorelle così come stabilisce l’ art. 583 del codice civile.
Art. 583 del Codice Civile
“In mancanza di figli legittimi o naturali, di ascendenti, di fratelli o sorelle, al coniuge si devolve tutta l’ eredità”
Se il coniuge concorre con altri parenti del de cuius (genitori, ascendenti, fratelli o sorelle) ha diritto ai 2/3 del patrimonio ereditario.
Art. 582 del Codice Civile
“Al coniuge sono devoluti due terzi dell’ eredità se egli concorre con ascendenti legittimi o con fratelli e sorelle anche se unilaterali, ovvero con gli uni e con gli altri”
Lo schema su riportato si riferisce al caso in cui il de cuius lasci un genitore, un fratello ed il proprio coniuge, senza lasciare figli dunque. In questo caso il coniuge ha diritto ai 2/3 dell’ asse ereditario. Queste quote qualsiasi sia il numero dei fratelli e dei genitori. In caso di più fratelli il dodicesimo andrà diviso in più quote. Nel caso che rimangano 2 genitori si divideranno tra loro i 3/12.
Se il coniuge concorre con uno o più genitori a lui spettano sempre i 2/3 ed ai genitori 1/3. Se il coniuge concorre con un fratello del de cuius a quest’ ultimo spetterà 1/3 dell’ eredità mentre al coniuge sempre 2/3. Facciamo attenzione che in tutti gli esempi su fatti non vi sono figli del de cuius. Infatti inpresenza di figli le cose cambiano.
Nel caso che dopo la morte del de cuius rimanga coniuge + un figlio il patrimonio si divide in parti uguali, quindi 1/2 a testa. Nel caso che ci sia coniuge e più figli a questi ultimi spetterà una quota dei 2/3 da dividersi tra loro mentre al coniuge spetta 1/3.
Art. 581 del Codice Civile
“Quando con il coniuge concorrono i figli legittimi o naturali, o figli legittimi e naturali, il coniuge ha diritto alla metà dell’ eredità se alla successione concorre un figlio, a un terzo negli altri casi”
Vediamo di seguito alcuni schemi grafici:
Se al de cuius rimangono coniuge ed un figlio l’ eredità viene divisa in parti uguali e quindi 1/2 a testa. Se insieme al coniuge concorrono più figli a questi ultimi vanno i 2/3 da spartirsi in parti uguali ed 1/3 va al coniuge.
Il coniuge rimasto in vita oltre alla sua quota legittima ha diritto anche all’ uso dell’ abitazione della casa coniugale.
Art. 540 comma 2 Codice Civile
“Al coniuge, anche quando concorra con altri chiamati, sono riservati il diritto di abitazione sulla residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano, se di proprietà del defunto o comuni.
Tali diritti gravano sulla porzione disponibile e qualora questa non sia sufficiente, per il rimanente sulla quota di riserva del coniuge ed eventualmente sulla quota riservata ai figli”.
In parole povere il coniuge ha diritto di continuare a vivere nella residenza familiare anche se ora in comproprietà con i figli. Il coniuge ha diritto di abitare ed utilizzare tutta la casa non solo il terzo che per legge le appartiene.
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