Categoria: Detrazione fiscale sulla casa – Quali lavori vi rientrano
COSA SI PUO’ DETRARRE CON L’ AGEVOLAZIONE DEL 36%
I lavori che rientrano nella detrazione del 36% principalmente sono quelli individuati dal dpr 6 giugno 2001 n° 380 (testo unico edilizia) e precedentemente elencati dall’ art. 31 lettere a, b, c, d della legge 5 agosto 1978 n° 457.
Nello specifico la detrazione irpef riguarda le spese sostenute per eseguire gli interventi di manutenzione straordinaria, le opere di restauro e risanamento conservativo e i lavori di ristrutturazione edilizia per i singoli appartamenti e per gli immobili condominiali.
Gli interventi di manutenzione ordinaria sono ammessi all’ agevolazione irpef solo se riguardano determinate parti comuni di edifici residenziali.
Rientrano nell’ agevolazione del 36% le seguenti categorie di lavori:
– Lavori di manutenzione straordinaria;
– Lavori di manutenzione ordinaria;
– Opere di restauro e risanamento conservativo
– Lavori di ristrutturazione edilizia
Vediamo cosa si intende per ognuna delle categorie su citate.
LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA
Per manutenzione straordinaria si intende interventi di carattere innovativo, di natura edilizia e impiantistica con lo scopo di mantenere in efficienza l’edificio.
La manutenzione straordinaria non prevede l’ampliamento dell’edificio, sia per quanto riguarda la superficie coperta e sia per quanto riguarda il volume ne la variazione di destinazione d’uso.
LAVORI DI MANUTENZIONE ORDINARIA
Per manutenzione ordinaria si intendono piccoli interventi urgenti di riparazione, adeguamento funzionale e/o rifacimento che interessano l’edificio e l’impiantistica (es.: tinteggiatura dei locali e degli infissi, modifiche all’ impianto elettrico, riparazione caldaia, sostituzione di coppi, abbattimento di una tramezza, ecc.).
LAVORI DI RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO
Per restauro e risanamento conservativo si intende un insieme di interventi mirati a: ripristinare e consolidare gli elementi che costituiscono l’edificio.
La norma prevede due gruppi di interventi simili ma diversi per quanto riguarda le caratteristiche degli edifici sui quali tali interventi sono realizzati.
Gli interventi di restauro equivalgono alla restituzione di un organismo edilizio di un certo valore architettonico, storico-artistico.
Il risanamento conservativo è un complesso di interventi mirati ad adeguare ad una migliore esigenza d’uso attuale un edificio esistente sotto l’aspetto tipologico, formale, strutturale e funzionale.
LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA
In ultimo per quanto riguarda la ristrutturazione edilizia, la stessa è caratterizzata da due aspetti fondamentali; il primo è determinato dalla sistematicità delle opere edilizie ed il secondo riguarda la finalità della trasformazione che può modificare completamente l’edificio esistente.
A seconda della trasformazione effettuata sull’edificio, sarà necessario richiedere la concessione edilizia ed il pagamento degli oneri concessori. Attraverso la ristrutturazione edilizia sarà possibile incrementare la superficie dell’edificio ma non il suo volume.
Possono essere detratte tutte quelle spese, comprensive di IVA, effettivamente sostenute e documentate per appalti, acquisto di beni finiti, materie prime e semilavorati relative agli interventi di recupero effettuati sugli immobili residenziali.
Gli interventi oggetto dell’agevolazione devono ovviamente rispettare la normativa relativamente alle norme edilizie ed urbanistiche che ne disciplinano la realizzabilità.
Vengono comprese nell’agevolazione gli oneri per le spese di progettazione, altre prestazioni professionali, perizie e sopralluoghi, oneri di urbanizzazione ed altre eventuali spesei per l’esecuzione delle opere edilizie oggetto degli interventi previsti e per la messa a norma degli impianti elettrici (legge n. 46/90) e a metano (ai sensi delle norme UNI CIG, legge, 1083/71) degli edifici.
Anche le spese per la redazione della documentazione atta comprovare la sicurezza statica del patrimonio edilizio, e per la realizzazione degli interventi necessari al rilascio della suddetta documentazione sono deducibili, in base all’art. 6 l. 488/99.
Non rientrano nell’agevolazione gli interessi passivi pagati per i mutui stipulati per sostenere le spese di recupero edilizio.
Gli interventi che interessino le parti comuni condominiali che godono delle agevolazioni riguardano:
La Manutenzione Ordinaria (in alcuni casi),
La Manutenzione Straordinaria,
La Ristrutturazione Edilizia
I beneficiari sono i singoli Condomini.
Oltre alle opere previste per la singola unità immobiliare e per le parti comuni condominiali la Legge prevede le stesse agevolazioni anche per altri ambiti specifici:
– Eliminazione delle barriere architettoniche
– Cablatura degli edifici (antenne collettive, reti via cavo, etc.),
– Contenimento dell’inquinamento acustico,
– Conseguimento di risparmi energetici,
– Misure antisismiche
– Parcelle dei progettisti
– Messa a norma degli impianti elettrici (l. 46/90),
– Messa a norma degli impianti a metano (l. 1083/71),
– Realizzazione o acquisto di box o posti auto di pertinenza degli alloggi
Per dare qualche indicazione in più si propone un elenco di opere che rientrano nella detrazione del 36%. Fai clik su uno dei link sottostanti.
INTERVENTI DETRAIBILI SU SINGOLE UNITA’ ABITATIVE
INTERVENTI DETRAIBILI SU PARTI CONDOMINIALI
LA DETRAZIONE IRPEF PER GLI ACQUIRENTI E GLI ASSEGNATARI DI IMMOBILI RISTRUTTURATI
È stata reintrodotta dal periodo d’imposta 2008 e successivamente prorogata la detrazione Irpef del 36% relativa agli interventi di ristrutturazione, riguardanti interi fabbricati, eseguiti dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2012 da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedano alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile entro il 30 giugno 2013.
In questo caso, l’acquirente o l’assegnatario ha diritto alla detrazione Irpef del 36% calcolata, indipendentemente dal valore degli interventi eseguiti, sull’ammontare forfetario pari al 25% del prezzo di vendita o di assegnazione dell’abitazione, risultante dall’atto di acquisto o di assegnazione.
ESEMPIO
costo di acquisto dell’ abitazione euro 180.000
costo forfettario di ristrutturazione (25% di 180.000) = 45.000
detrazione (pari al 36% di 45.000= 16.200 euro
la spesa su cui calcolare la detrazione non può comunque superare l’ importo massimo di 48.000 e deve essere sempre ripartita in 10, 5 o 3 rate a seconda dei casi di cui parlvamo nell’ altra pagina sempre dedicata alla detrazione del 36%.
La detrazione e quindi l’ agevolazione del 36% si può applicare alle seguenti condizioni:
– l’ acquisto o l’ assegnazione dell’ unità abitativa deve avvenire entro il 30 giugno 2013.
– L’ unità immobiliare acquistata o assegnata deve fare parte di un fabbricato che sia stato ristrutturato in toto e non per una parte.
– I lavori devono essere eseguiti dal 1 gennaio 2008 al 31 dicembre 2012
GLI IMMOBILI CHE GODONO DELLE AGEVOLAZIONI FISCALI
Per avere possibilità di accedere alle agevolazioni fiscali, il fabbricato oggetto di intervento deve essere ubicato nel territorio italiano, anche se i lavori possono essere eseguiti anche da imprese non residenti in Italia. La destinazione dell’ immobile deve essere esclusivamente quella abitativa.
Questo perché lo spirito della legge è quello di aiutare fondamentalmente il cittadino privato, a differenza invece dell’ altra detrazione che conosciamo bene e cioè quella del 65%, che permette di detrarre le imposte anche per lavori eseguiti su fabbricati non abitativi.
E’ consentita la detrazione fiscale anche per lavori eseguiti su fabbricati che non abbiano prettamente destinazione abitativa, a condizione comunque che si tratti di immobili pertinenziali, quali cantine, autorimesse e comunque considerati come accessori dell’ abitazione principale.
Gli immobili devono, inoltre essere censiti al catasto edilizio urbano e devono risultare in regola con la vigente normativa edilizia, anche a seguito di accertamenti di conformità o condoni edilizi.
Vi ricordo a tal proposito che il d.p.r. 380/2001 esclude ogni tipo di agevolazione fiscale per quei fabbricati che presentino abusi edilizi oltre il 2% delle misure prescritte (altezze, distanze, cubature e superfici).
Gli immobili, inoltre devono essere in regola con i pagamenti di ICI o IMU se dovute naturalmente.
Ai fini del calcolo della detrazione, ogni unità immobiliare oggetto di intervento edilizio, può arrivare sino a 96.000 euro di detrazione. Nell’ unità immobiliare si devono considerare anche le pertinenze.
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