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Attivo del de cuius, conti correnti e altre liquidità

Dichiarazione di successione: Come fare se ci sono liquidità

Quando una persona muore, tutto il suo patrimonio normalmente passa agli eredi e quindi sia immobili che liquidità.

Quindi rientrano nelle liquidità i conti correnti presenti nella banca o presso l’ ufficio postale,  i libretti di risparmio, i titoli di Stato non esenti ecc.

Affinchè gli istituti di credito sblocchino le cifre intestate al de cuius normalmente viene richiesta la dichiarazione di successione, oltre ad altra documentazione.

Ecco perchè è importante per gli eredi sapere come procedere in questi casi. Quindi capita spessissimo che colui che muore fosse intestatario di conti correnti, libretti di risparmio, assicurazioni, fondi immobiliari ecc. per cui nella successione dovremo andare ad inserire le varie liquidità.

Conto corrente e dichiarazione di successione

Anche i conti correnti, libretti di risparmio ecc. fanno parte dell’attivo ereditario. Una volta che l’istituto bancario ha notizia della morte del proprio cliente, provvede al blocco del conto e quindi non potranno essere effettuati dei movimenti.

La cifra esistente sul conto o sul libretto di risparmio dovrà comparire all’interno della denuncia di successione.

Ricevimento di bonifici dopo la morte del nostro caro:

Se dopo la morte del de cuius dovessero pervenire dei bonifici a suo favore la banca dovrà lasciare la somma a disposizione del patrimonio ereditario. In seguito si potrà stabilire se tali cifre andranno o meno ad aggiungersi effettivamente alla massa ereditaria.

Assegni bancari, carte di credito:

Gli assegni emessi dal cliente prima della morte vengono comunque pagati dalla banca e addebitati sul conto. Se colui che muore era in possesso di carte di credito, le stesse verranno ritirate e bloccate.

Prodotti di risparmio e di investimento

Il libretto di risparmio

La cifra esistente al momento del decesso, farà parte della massa ereditaria, e quindi sarà da dichiararsi in denuncia di successione.

Libretto di risparmio al portatore:

Nel caso di libretto al portatore lo stesso può essere trasferito semplicemente consegnandolo ad un’altra persona.Chiunque abbia in mano il libretto è autorizzato ad effettuare prelievi. Nel libretto di risparmio al portatore la banca conosce solo il cliente che ha aperto il libretto, ma non sa chi ne sia in possesso.

La morte del cliente che ha aperto il libretto è quindi irrilevante per la “continuità” del libretto stesso, dato che egli lo avrebbe potuto dare ad altri quando era ancora in vita.

Per questo i libretti al portatore entrano a far parte della massa ereditaria solo nel caso in cui al momento della sua morte essi siano stati in possesso del defunto o siano depositati a suo nome presso terzi (ad es. nel deposito titoli o in una cassetta di sicurezza presso una banca).

Per quanto riguarda il libretto al portatore comunque vi sono dei limiti di consistenza dello stesso. Normalmente su questo genere di libretto si possono depositare piccolissime cifre. Al momento che scrivo questa pagina il limite è di 1.000 euro.

Titoli e buoni fruttiferi

I titoli rientrano a far parte della massa ereditaria e quindi sono soggetti all’imposta di successione esclusi i titoli di Stato. Gli eredi possono decidere anche di lasciare i titoli nella proprietà comune e di gestirli nel deposito titoli della comunione ereditaria.

Anche i buoni fruttiferi postali vengono considerati come i titoli di stato pertanto anche questi non sono soggetti all’ imposta di successione.

Fondi di investimento

I fondi d’investimento, spesso vengono solo commissionati dalle banche, mentre la gestione vera e propria spetta alla società di gestione.

In questi casi la procedura di successione, vale a dire il trasferimento delle quote dei fondi agli eredi legittimi, avviene direttamente presso la società di gestione. In generale la banca, in qualità di intermediario, provvede alla raccolta ed all’inoltro dei documenti e delle firme necessarie.

Cassette di sicurezza

Se colui che muore era in possesso di una cassetta di sicurezza la stessa non può essere aperta se non con il consenso di tutti gli eredi legittimi.Il contenuto della cassetta di sicurezza rientra nella massa ereditaria

Assicurazioni sulla vita

Liquidazioni di assicurazioni sulla vita agli eredi non fanno parte della massa ereditaria. Le assicurazioni sono contratti tipici stipulati a favore di terzi. Benché tali liquidazioni siano direttamente legate alla morte dell’assicurato, esse vanno tuttavia ai beneficiari stabiliti per contratto.

Non si tratta quindi di una fattispecie rilevante ai fini dell’eredità, in quanto agli eredi non vengono trasferiti diritti del defunto.

Diversa è la situazione quando si tratta di prestazioni assicurative, come ad esempio pagamenti a titolo di risarcimento di danni all’assicurato stesso, liquidati quando ancora era in vita. Tali pagamenti costituiscono una normale voce dell’attivo della massa ereditaria.

Liquidazione delle liquidità agli eredi

Dopo che si sono espletate tutte le varie pratiche, la banca può pagare le quote ai vari eredi relativamente ai crediti disponibili, che in precedenza appartenevano al de cuius.Affinché la banca possa effettuare la liquidazione è necessaria la firma di tutti gli eredi aventi diritto. La banca può liquidare anche ad un curatore che deve essere nominato dagli eredi.

Abbiamo visto in linea generale quali sono le liquidità che più spesso vanno dichiarate in successione. Spero che questa pagina vi sia stata utile. Sotto potete anche lasciare un commento nel caso abbiate dei dubbi su questo argomento.

Come al solito vi ricordo che potete iscrivervi al mio canale Youtube, dove trovate svariate guide su come compilare una dichiarazione di successione. Sotto vi lascio il link diretto.

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